L'Influenza della Cannabis sul Sonno: una Panoramica
Si ritiene che la cannabis aiuti ad alleviare i sintomi dell'insonnia e di altri disturbi del sonno. Clicca qui per scoprire l'effetto dell'erba sul sonno.
Chiunque abbia provato la cannabis può confermare che fa venire non poco sonno. Non c'è da sorprendersi, quindi, se la marijuana è spesso usata come "sonnifero" naturale sia dai consumatori ricreativi che da quelli terapeutici, quest'ultimi alle prese con insonnia o altri disturbi del sonno.
Ma in che modo la cannabis influenza i meccanismi fisiologici del sonno? Rappresenta davvero un aiuto naturale ed affidabile per dormire meglio?
LA CANNABIS: PERCHÉ FA VENIR SONNO?
È importante precisare che gli effetti della cannabis variano ampiamente a seconda del soggetto, della genetica, della dose e dell'ambiente in cui è consumata. Se è vero che una piccola dose di indica Blueberry può essere per alcuni il perfetto toccasana per il sonno, è altrettanto vero che per altri può essere invece causa di ansia e nervosismo, diventando così un ostacolo per un riposo rigenerante.
Ciononostante, ci sono prove consistenti che la cannabis (più nello specifico, il THC) può favorire il sonno. Per esempio, secondo una review del 2008, diversi studi sostengono che il THC è capace di indurre il sonno attivando i recettori CB1.[1]
In una ricerca leggermente più datata (pubblicata nel 1973), i ricercatori del Napa State Hospital in California e del Dipartimento di Salute Mentale dello Boston State Hospital di Boston studiarono gli effetti del THC sui pazienti affetti da insonnia.[2] I ricercatori osservarono che questo cannabinoide non solo riduceva il tempo necessario ai pazienti per addormentarsi ma anche incrementava le ore di sonno medie.
Inoltre, il dottor Rachna Patel, esperto californiano di marijuana medicinale, riferisce che molti suoi pazienti affetti da insonnia o da apnea notturna hanno notato che la cannabis medicinale li aiuta a:
- addormentarsi prima;
- dormire più a lungo;
- riaddormentarsi più velocemente in caso di disturbo o risveglio.
Il meccanismo con cui la stimolazione dei recettori CB1 favorisce il sonno non è del tutto chiaro. Tuttavia, è risaputo che il sistema endocannabinoide interviene in molti processi neurologici diversi. Ulteriori studi sul tema aiuterebbero senz'altro a capire che cos'è che rende la cannabis un sonnifero così potente per così tanti pazienti.
IL SONNO INDOTTO DALLA CANNABIS: QUELLO GIUSTO?
Va precisato che la cannabis non è una cura miracolosa per i disturbi del sonno. Infatti, c'è motivo di credere che, anche se può aiutare a dormire prima e più a lungo, potrebbe indurre un tipo di sonno diverso da quello rigenerante di cui abbiamo bisogno.
Infatti, è stato mostrato che sia il CBD che il THC riducono la durata della fase REM (movimento oculare rapido) dei pazienti.
Inoltre, si pensa che i consumatori regolari di cannabis, al contrario, soffrano proprio di disturbi del sonno, specialmente quando decidono di ridurne il consumo per un po' di tempo. Una constatazione diffusa tra questo tipo di consumatori è la comparsa di sogni intensamente vividi.
Secondo il suddetto studio sul THC, questo composto riduce l'attività di movimento dell'occhio e deprime il sonno REM. Il sonno REM è la fase del sonno più profonda ed è decisiva per sentirsi riposati e rigenerati dopo essersi risvegliati.
Reprimendo il sonno REM, i composti come il THC e il CBD possono di fatto abbassare la qualità del sonno di un soggetto, facendolo risvegliare stordito, stanco, affaticato o addirittura con postumi.
CONSIDERAZIONI FINALI: LA CANNABIS ED IL SONNO
Purtroppo, non è ancora chiaro se la cannabis porti benefici nel trattamento di insonnia, apnea notturna o altri disturbi del sonno. Così come ci sono molti pazienti pronti a sostenerlo, ce ne sono molti altri che al contrario testimoniano gli effetti negativi che questa pianta ha sul loro sonno. Per questi motivi, è indispensabile continuare a studiare il fenomeno per poter essere in grado di giungere ad una conclusione coerente.