Come fare il vino alla cannabis
Il vino alla cannabis risale ai tempi della Bibbia. Ci sono due metodi per farlo. Seguite le nostre ricette!
L'elaborazione di un vino alla cannabis è un processo piuttosto semplice e con origini alquanto lontane. I vini che si consumavano all'epoca in cui fu scritta la Bibbia, ad esempio, erano solitamente infusi o arricchiti con erbe e additivi, e la cannabis era solo una delle tante erbe usate in questo processo, da cui si otteneva il cosiddetto "vin brulé". Negli Stati Uniti è meno comune, ma in alcuni Paesi europei il vin brulé viene ancora consumato come bevanda stagionale.
Cosa possiamo aspettarci da un vino alla cannabis? La combinazione dei diversi terpeni contenuti sia nelle uve che nei cannabinoidi, con l'eventuale aggiunta di altre erbe o frutta, può creare un bouquet di aromi veramente speciali. L'alcool può aumentare gli effetti del THC fino ad un 50%.
Quindi perché non provare a farlo?
VINO FORTIFICATO/INFUSO CON CANNABIS
Ci sono diversi modi per fare un buon vino di cannabis. Il primo si basa sulla fortificazione del vino (infondendolo con marijuana). Si tratta del metodo più semplice, tuttavia, per i più coraggiosi, esiste anche un'altra opzione: il vino alla cannabis senza l'uso di uva.
Si tratta di una straordinaria ricetta da fare il fine settimana o in occasioni speciali con gli amici. Inoltre, è relativamente facile da fare.
Avrete bisogno di:
- 28 grammi di scarti della manicure (foglie e rami)
- 1 bottiglia di vino rosso
- 4 chiodi di garofano
- 1 arancio
- ¼ di cucchiaino di cardamomo
- ¼ di cucchiaino di noce moscata
- ½ di cannella macinata
- Pentola elettrica o qualsiasi altra casseruola
- Colino o garze
Istruzioni:
Il procedimento in sé è incredibilmente facile. Dovete solo versare il vino nella pentola e scaldarlo sul fuoco. Aggiungete le spezie, la cannabis e la frutta più di vostro gradimento. Le spezie da noi proposte possono essere tranquillamente sostituite con altre erbe, ma con questa ricetta riuscirete a mettere in risalto e a migliorare i vari elementi sia del vino che della cannabis. Anche la vitamina C e gli agrumi sembrano influire sul cosiddetto "effetto entourage" della cannabis.
Il processo di ebollizione di tutta la soluzione decarbossilerà la cannabis.
Fate bollire la miscela girandola lentamente per circa due ore. Controllate di tanto in tanto il processo per evitare che evapori una quantità eccessiva di liquido. A questo punto colate il vino e servite. Tenete presente che gli effetti potrebbero essere più forti del previsto, fate quindi molta attenzione.
LA VINIFICAZIONE DEL VINO ALLA CANNABIS
Prima di procedere con la vinificazione dovrete procurarvi tutti gli accessori da usare. Il processo in sé è facile e il mercato offre un'ampia gamma di kit per la vinificazione domestica. Ecco gli elementi fondamentali che dovrete usare.
Utensili:
- 2 damigiane da 5 litri (una bottiglia bulbosa a collo stretto)
- Gorgogliatore
- 1 metro di tubo da usare come sifone
- Termometro
- Tessuto in mussola (panno in cotone leggero)
- Alcune bottiglie con chiusura ermetica o con tappi in sughero
- Idrometro
- Una pentola di grandi dimensioni (da evitare quelle in alluminio)
Ingredienti:
- Almeno 120g di scarti di cannabis
- 2 arance
- 1 limone
- 1,4kg di zucchero bianco
- 1 dado di lievito fresco o lievito per vino
- 3,5 litri d'acqua
Istruzioni:
Tagliate e macinate gli scarti della manicure e le foglie di cannabis. Inserite il tutto dentro alla damigiana. Per il processo di distillazione ne userete una sola.
Ora spremete la frutta ed aggiungetela alla cannabis.
Versate l'acqua nella pentola e portate ad ebollizione. Sciogliete tutto lo zucchero nell'acqua. Mescolate la miscela e versatela in proporzioni uguali dentro alle damigiane.
A questo punto, sciogliete il lievito in acqua calda, l'ideale sarebbe a 20°C. Il lievito agisce solo a temperature tra i 15 e i 25°C. Al di sotto di questo intervallo non fermenterà, mentre al di sopra morirà.
È per questo motivo che la miscela d'acqua versata nella damigiana deve raffreddarsi prima di aggiungere il lievito. Una volta raffreddata, potete aggiungere la soluzione con lievito dentro alla damigiana.
Ora aggiungete acqua fino a raggiungere il collo della damigiana.
Riponete il tutto in un luogo caldo e buio. Un armadio chiuso o un ripostiglio vanno benissimo. Ciò che importa è mantenere la temperatura ottimale per il lievito. È inoltre importante tenere la damigiana lontana dalla luce.
Il lievito inizierà a fermentare, trasformando la miscela in alcool. Dovrebbero comparire piccole bolle come quelle di una bevanda frizzante. Dopo circa un giorno, posizionate il tappo con gorgogliatore sulla damigiana. In questo modo impedirete all'ossigeno di entrare ma consentirete all'anidride carbonica prodotta dal lievito di fuoriuscire. In caso contrario otterrete solo del buon aceto di vino di cannabis.
Il processo di fermentazione richiede dalle 2 alle 4 settimane. Quando il gorgogliatore non borbotterà più vorrà dire che la fermentazione è terminata. Nonostante ciò, ricordatevi di controllare la miscela ogni due giorni. Estraete il tappo con gorgogliatore e spingete verso il basso gli scarti di marijuana che risalgono verso la superficie della miscela. È essenziale usare un cucchiaio di legno sterilizzato. L'idrometro va usato in questa fase e vi darà un'idea del contenuto d'alcool.
Una volta completato il processo di fermentazione, la miscela è pronta per il successivo passo.
SIFONE, IMBOTTIGLIAMENTO E CONSERVAZIONE
Prendete le damigiane riposte nell'armadio e fate attenzione a non agitarle troppo per evitare di sollevare il sedimento. Avrete bisogno di una superficie pulita dove lavorare.
Estraete con cautela il vino alla cannabis con il tubo a sifone filtrandolo attraverso la mussola e versatelo in un'altra damigiana pulita. Non preoccupatevi se il liquido dovesse apparire torbido. Con il tempo si stabilizzerà. La mussola ha la capacità di trattenere i pezzi di scarti e sedimenti più grossolani.
Posizionate ora il tappo con gorgoliatore sulla nuova damigiana e riponetela in un luogo buio. Dopo un mese il vino alla cannabis sarà pronto per essere imbottigliato.
Ricordatevi di sterilizzare le bottiglie facendole bollire, un passaggio essenziale.
Tirate fuori dall'armadio la damigiana con il vino e spostatela lentamente in modo da non sollevare dal fondo il sedimento. Fate molta attenzione a non agitare il liquido. Se mai si dovesse muovere, aspettate almeno un'ora finché i residui non si saranno nuovamente depositato sul fondo.
Rimuovete il tappo con il gorgogliatore e posizionate un lembo di tessuto in mussola sull'apertura di ogni bottiglia ed iniziate a sifonare il vino al loro interno. Usate il tubo per sifone.
Una volta riempite le bottiglie bisogna sigillarle. Sul mercato di possono facilmente trovare bottiglie in vetro con tappo a chiusura ermetica con guarnizione. Se preferite usare i tappi in sughero, assicuratevi di usare quelli incerati.
Arrivati a questo punto il vino è ormai pronto per essere bevuto, ma è sempre meglio invecchiarlo per altri 6 mesi in un luogo buio.
ASSAPORATE I FRUTTI DEI VOSTRI SFORZI
Il vino alla cannabis tende ad indurre piacevoli ed inebrianti effetti, qualità sempre apprezzate da un gruppo di amici.
Gli effetti più rilassanti risultano piuttosto leggeri perché la cannabis non viene opportunamente decarbossilata. In altre parole, il THC non è stato completamente attivato.
Usando invece una cannabis decarbossilata durante il processo di produzione, gli effetti del vino saranno molto più forti. Inoltre, ricordatevi che l'alcool può aumentare gli effetti del THC di un 50%. Fate quindi attenzione e sperimentate sempre in modo responsabile.