Cosa sono i tricomi della cannabis e perché sono importanti?
I tricomi sono componenti essenziali della pianta di cannabis. Che amiate fumare marijuana ricca di THC, CBD o con un ampio assortimento di terpeni, i tricomi sono responsabili della produzione di tutte queste molecole, ed altre ancora. Proseguite la lettura per scoprire tutto ciò che c'è da sapere sui terpeni della cannabis!
Indice:
- Cosa sono i tricomi della cannabis?
- Perché i tricomi della cannabis sono importanti?
- Come dovrebbero essere i tricomi al momento del raccolto?
- Come controllare i tricomi della cannabis
- Cosa succede ai tricomi dopo il raccolto?
- Separare i tricomi dalla cannabis
- Come stimolare la produzione di tricomi
- Tricomi della cannabis: Strutture vitali
Senza ombra di dubbio, le parti più appetibili della pianta di cannabis sono le infiorescenze compatte ricoperte di resina. Nello specifico, però, ciò che davvero interessa ai consumatori di marijuana sono i tricomi (il resto dell'infiorescenza non produce alcun effetto psicoattivo).
Quindi, per acquisire maggiori informazioni riguardo gli effetti della cannabis sull'organismo umano, è essenziale analizzare approfonditamente i tricomi. Questo è esattamente lo scopo del presente articolo. Proseguite la lettura per scoprire tutto ciò che c'è da sapere sui tricomi della cannabis.
Cosa sono i tricomi della cannabis?
I tricomi sono ghiandole che si sviluppano prevalentemente sui fiori e sulle foglioline resinose della pianta di marijuana e al cui interno vengono prodotti cannabinoidi e terpeni. Tali ghiandole producono una resina vischiosa che ricopre parte della pianta durante le fasi finali della fioritura. Che abbiate bisogno di THC, CBD o altri cannabinoidi meno conosciuti, li troverete tutti nei terpeni!
Nella pianta di cannabis è possibile individuare tre diversi tipi di tricomi:
- Tricomi bulbosi
- Tricomi capitati-sessili
- Tricomi capitati-peduncolati
Chi coltiva cannabis per i suoi effetti psicotropi, è interessato principalmente ai tricomi capitati-peduncolati, ovvero quelli che producono cannabinoidi. Sottoposte ad un'ispezione più ravvicinata (al microscopio), queste ghiandole somigliano a piccoli funghi trasparenti che ricoprono la superficie delle cime e le foglioline resinose in prossimità delle cime.
Questi tricomi sono incredibilmente piccoli e misurano solo 150–200µm di altezza. Ad occhio nudo, formano una sottile peluria luccicante, mentre al microscopio è possibile distinguere un gambo sottile ed una capocchia superiore arrotondata. La parola tricoma deriva dal greco “tríchōma”, che significa “pelo”. In realtà, i tricomi non sono affatto dei peli. Man mano che la pianta matura, il loro aspetto varia dal trasparente al bianco lattiginoso, ed infine assumono una tonalità ambrata. Monitorando costantemente queste variazioni di colore, il coltivatore è in grado di determinare il momento ideale per procedere al raccolto.
Quando appaiono i tricomi sulla pianta di cannabis?
Le tempistiche possono variare leggermente, ma di solito i tricomi emergono tra la 3ª e la 4ª settimana di fioritura. A questo punto, le cime saranno quasi completamente sviluppate ed inizieranno a produrre tricomi. Nelle varietà con tempi di fioritura più lunghi, i tricomi potrebbero impiegare più tempo a svilupparsi. Ad ogni modo, se le cime stanno crescendo e la pianta appare sana, non c'è motivo di preoccuparsi per un'eventuale assenza di tricomi. Se l'esemplare non è affetto da patologie o infezioni, inizierà a sviluppare i tricomi appena sarà pronto a farlo.
Perché i tricomi della cannabis sono importanti?
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai le piante di cannabis sviluppano i tricomi. Perché sprecare energie preziose nella produzione di ghiandole capaci di sballare un essere umano? Quali vantaggi offrono i tricomi alla pianta stessa?
Le specie vegetali hanno sviluppato i tricomi nel corso di milioni di anni per degli scopi ben precisi.
Per la pianta di cannabis
I vari tipi di tricomi svolgono specifici ruoli nella pianta di cannabis, ma sostanzialmente servono a mantenere l'esemplare sano e vitale.
I tricomi svolgono innanzitutto una funzione di difesa contro l'ambiente esterno. Questi ammassi di ghiandole dense e scintillanti contribuiscono a riflettere i raggi UV e a proteggere la pianta dalla luce eccessiva. Inoltre, i tricomi rallentano il flusso dell'aria quando il vento passa attraverso la chioma e regolano la traspirazione, limitando la dispersione di acqua. Negli ambienti secchi ed aridi, questo adattamento può fare la differenza tra la vita e la morte.
In più, i terpeni all'interno dei tricomi, così come la struttura dei tricomi stessi, servono ad allontanare i predatori. Il loro odore intenso risulta spiacevole per alcuni animali e la consistenza appiccicosa irrita l'apparato boccale di altri: nel complesso, la pianta si avvale di diverse strategie per tenere alla larga i parassiti.
Tuttavia, all'interno dei tricomi della cannabis si verificano molti altri fenomeni che non possono essere associati soltanto alla funzione deterrente, soprattutto perché la pianta è già matura quando i tricomi iniziano ad emergere!
I tricomi della cannabis potrebbero anche produrre metaboliti indispensabili per la sopravvivenza della pianta. Tali metaboliti includono:
- Terpenoidi: contribuiscono alla crescita e allo sviluppo
- Fenilpropanoidi: fungono da metaboliti secondari e reagiscono allo stress
- Flavonoidi: creano antiossidanti per aiutare la pianta a contrastare lo stress
- Acilzuccheri: hanno proprietà insetticide
Per il coltivatore
Per i coltivatori ed i fan della cannabis, i tricomi sono la parte più importante dell'intera pianta. Consumando esclusivamente i tricomi, è possibile sperimentare tutte le potenzialità e gli effetti della marijuana. Assumendo parti della pianta prive di tricomi, ingerirete della semplice fibra vegetale e non noterete alcun effetto psicoattivo! Che vogliate sperimentare uno sballo intenso, le proprietà lenitive del CBD o le squisite fragranze delle cime, il merito è tutto dei tricomi!
Cannabinoidi e terpeni
I cannabinoidi ed i terpeni vengono prodotti esclusivamente all'interno dei tricomi. Eliminando tali ghiandole, la cannabis perderebbe i suoi effetti e sapori caratteristici e potrebbe essere paragonata a qualsiasi altra pianta inerte o decorativa.
I cannabinoidi interagiscono con il sistema endocannabinoide dell'organismo, ed esercitano una vasta gamma di effetti (molti dei quali sono ancora nebulosi ed incompresi). Sebbene il loro meccanismo d'azione risulti piuttosto complesso e talvolta oscuro, essi tendono ad interagire direttamente con i recettori CB e a regolare la produzione e la decomposizione degli endocannabinoidi autonomamente prodotti dall'organismo. La pianta di cannabis racchiude oltre 100 cannabinodi diversi, ciascuno dei quali può influenzare il corpo umano sotto vari aspetti.
I due cannabinoidi più famosi sono il THC ed il CBD. Tutti gli altri non producono alcun effetto psicoattivo, ma ciò non significa che siano privi di proprietà benefiche.
I terpeni conferiscono alla cannabis i suoi aromi e sapori distintivi, ma condizionano anche i suoi effetti. Sebbene non siano in grado di far sballare un individuo, queste ghiandole possono interagire con i cannabinoidi presenti nell'organismo, talvolta con esiti piuttosto significativi.
I tricomi indicano al coltivatore quando è il momento di raccogliere le cime
I tricomi sono la parte più desiderata dai coltivatori di cannabis e possono anche fornire indicazioni sul momento più adatto per procedere al raccolto. Le concentrazioni di THC più elevate si riscontrano quando i tricomi assumono un colore bianco lattiginoso. Di conseguenza, molti coltivatori scelgono di raccogliere le cime quando circa il 70% dei tricomi esibisce una tonalità biancastra.
Tuttavia, i tricomi maturano a velocità differenti ed è raro che oltre il 70% dei tricomi abbia un aspetto lattiginoso, quindi bisognerà rassegnarsi al fatto che alcuni tricomi abbiano già sviluppato una tonalità ambrata ed altri siano rimasti trasparenti.
Come dovrebbero essere i tricomi al momento del raccolto?
Che cosa indicano i vari colori dei tricomi?
I tricomi non ancora maturi sono trasparenti. Inizialmente, tutti i tricomi di una pianta in fase di fioritura sono trasparenti e rimangono così per qualche tempo. Man mano che le cime crescono e diventano più voluminose, i tricomi iniziano a maturare e cambiano colore.
Da trasparenti, i tricomi diventano opachi e lattiginosi. Come accennato in precedenza, a questo punto svilupperanno le più elevate concentrazioni di THC, risultando maggiormente appetibili per i coltivatori (ed i consumatori). Le cime raccolte quando i tricomi sono prevalentemente bianchi, e in minima parte di colore ambrato, producono effetti più energizzanti e cerebrali.
Dopo aver assunto una tonalità lattiginosa, i tricomi diventano ambrati. In questa fase, il THC inizia a decomporsi e si trasforma in CBN, producendo effetti più soporiferi. Le cime con grandi quantità di tricomi color ambra generano effetti profondamente frastornanti e rilassanti.
Quanto tempo dopo la comparsa dei tricomi è possibile procedere al raccolto?
Evitate di contare i giorni che mancano al raccolto, supponendo che i tricomi saranno pronti per tale data. Il periodo di fioritura dichiarato dalle seedbank è approssimativo e non può indicare esattamente quando la pianta sarà perfettamente matura. Alcuni esemplari giungono a maturazione rapidamente, altri impiegano più tempo.
Detto questo, non dovreste pianificare di raccogliere le piante dopo X settimane di fioritura. Controllate regolarmente i tricomi e procedete al raccolto basandovi su di essi, e non sulle tempistiche indicate sulla confezione.
Con che velocità i tricomi cambiano colore?
I tricomi cambiano colore più o meno velocemente, a seconda della varietà di cannabis. In alcune genetiche a fioritura rapida, i tricomi impiegano solo quattro settimane per passare dalla tonalità trasparente a quella biancastra, fino al colore ambra. Nelle piante che fioriscono più lentamente, i tricomi possono emergere e restare trasparenti per molte settimane, prima di maturare e cambiare colore.
Per individuare il momento ideale per il raccolto, è fondamentale ispezionare regolarmente i tricomi delle piante.
A tal proposito, le tempistiche di fioritura indicate sulla confezione possono tornare utili. Se una pianta fiorisce nel giro di 12 settimane, non è necessario iniziare a controllare i tricomi dopo 5 o 6 settimane di fioritura. Cominciate ad ispezionare le cime attorno alla 9ª o 10ª settimana, nel caso in cui la pianta maturasse in anticipo.
Se invece l'esemplare completa la fioritura in 7 settimane, sarà utile iniziare a controllare le cime attorno alla 5ª settimana.
In entrambi i casi, si tratterà probabilmente di una precauzione eccessiva, ma la prudenza non è mai troppa, soprattutto per chi desidera una cannabis dagli effetti lucidi ed energizzanti.
Come controllare i tricomi della cannabis
Dunque, come possiamo capire quando i tricomi sono giunti a maturazione? Queste ghiandole sono molto piccole, quindi non è possibile determinarne il livello di sviluppo ad occhio nudo. Sarà dunque necessario utilizzare appositi dispositivi di ingrandimento per osservare i tricomi da vicino. Ma quali sono gli strumenti più adatti?
- Lente di ingrandimento da gioielliere: Questo dispositivo è indispensabile per i coltivatori di cannabis, poiché viene usato per valutare l'evoluzione dei tricomi, ma anche per individuare eventuali parassiti. Queste lenti sono concepite per controllare la qualità delle gemme preziose, ma sono perfette anche per ispezionare i tricomi della cannabis. Si tratta sostanzialmente di microscopi tascabili, dotati di una luce integrata. Se volete, potete anche scattare delle foto attraverso di essi.
- Microscopi: Questi strumenti possono avere una forma compatta e tascabile, simile a quella delle lenti da gioielliere, o possono essere più complessi e sofisticati, collegabili a smartphone o computer per una visualizzazione più dettagliata. Se siete davvero interessati alla coltivazione della cannabis e volete scattare delle splendide foto alle vostre piante, i microscopi digitali possono aiutarvi ad osservarle da una prospettiva più ampia.
- Lenti macro: Potete anche utilizzare delle lenti macro o le impostazioni di una fotocamera digitale, oppure collegare un apposito adattatore alla fotocamera dello smartphone. In ogni caso, queste lenti consentono di ingrandire il soggetto dell'inquadratura fino a coglierne i dettagli (a dispetto del nome) microscopici.
Nessuna delle suddette opzioni è necessariamente migliore o peggiore rispetto alle altre. Tutte sono facilmente accessibili e reperibili, quindi la scelta dello strumento ideale spetta solo a voi. Ad ogni modo, vi consigliamo di procurarvi almeno uno di questi dispositivi, poiché l'ispezione ravvicinata dei tricomi è il metodo più affidabile per capire quando è il momento di raccogliere le cime per massimizzare le rese.
Cosa succede ai tricomi dopo il raccolto?
Principalmente, sia la luce che il calore contribuiscono alla maturazione dei cannabinoidi e alla loro trasformazione. Di conseguenza, se l'esposizione a questi due elementi persiste, i tricomi possono continuare a mutare anche dopo essere stati raccolti. Generalmente si cerca di evitare qualsiasi variazione chimica e strutturale nelle cime raccolte, quindi è importante mantenere i tricomi in un ambiente fresco e lontano da fonti luminose.
Proprio per questo motivo la cannabis viene essiccata a temperature di circa 20ºC e conservate al buio durante l'essiccazione e la concia. Cercando di essiccare rapidamente le cime ad alte temperature, il prodotto finale risulterà meno piacevole da fumare. Inoltre, i tricomi si deterioreranno e produrranno effetti indesiderati o impercettibili.
Se le cime vengono essiccate e conciate correttamente, i tricomi si manterranno pressoché integri. I processi di concia ed essiccazione hanno infatti lo scopo di preservare la struttura e la composizione chimica dei tricomi.
Separare i tricomi dalla cannabis
I tricomi contengono tutte le molecole necessarie per generare gli effetti psicoattivi, quindi è possibile separarli dal resto della pianta di cannabis per realizzare dei concentrati. Il concentrato più famoso e semplice da ottenere è l'hashish. L'hashish si ottiene pressando il kief, ovvero l'insieme dei tricomi prelevati dalle cime. Il kief può essere pressato e trasformato in panetti di hashish.
Altri concentrati prevedono l'estrazione dei tricomi con acqua o solventi, come il butano. A seconda del metodo di estrazione utilizzato, è possibile ottenere diversi concentrati. Ciascuno di essi contiene un'elevatissima percentuale di cannabinoidi e terpeni rispetto al volume complessivo ed alcuni racchiudono fino al 90% di THC. Di conseguenza, i concentrati sono molto più potenti rispetto alle semplici cime essiccate.
Come stimolare la produzione di tricomi
Esistono diversi sistemi per aumentare potenzialmente la produzione di tricomi. L'efficacia dei seguenti metodi è piuttosto incerta, tranne in un caso: la selezione della varietà!
Difatti, alcune varietà di cannabis producono più tricomi rispetto ad altre; la soluzione migliore per raccogliere queste preziose ghiandole in grandi quantità consiste nel coltivare una varietà geneticamente predisposta a produrne in abbondanza.
Ma in quali altri modi è possibile intervenire per aumentare la quantità di tricomi sulla pianta di cannabis?
Scegliendo lampade potenti! Maggiore è la quantità di luce (soprattutto luce UV) fornita alle piante, maggiore sarà la produzione di tricomi. L'ideale sarebbe coltivare cannabis outdoor, in zone vicine all'equatore per ottimizzare l'esposizione alla luce solare. Tuttavia, se non vivete nelle suddette regioni e non intendete trasferirvi per coltivare cime ricche di resina, potete semplicemente integrare le normali lampade per la coltivazione indoor con alcune lampade UV. Spesso un impianto di illuminazione di alta qualità è sufficiente per ottenere una buona produzione di tricomi.
Tricomi della cannabis: Strutture vitali
I tricomi sono probabilmente la parte più importante di una pianta di cannabis (almeno dalla prospettiva del consumatore). Oltre a contenere tutte (o quasi) le molecole più desiderate dai fan della cannabis, possono addirittura indicare al coltivatore quando è il momento di procedere al raccolto!
Quindi, comprendere l'aspetto, la struttura ed il meccanismo d'azione dei tricomi è fondamentale per diventare coltivatori esperti. L'acquisizione di nuove informazioni vi permetterà di conoscere la pianta in modo più approfondito e, con un po' di pratica, potrete massimizzare i vostri risultati!