Guida alla coltivazione indoor in terra
Per i principianti che vogliono coltivare cannabis indoor, la terra è il punto di partenza naturale. Con affidabilità e risultati incredibili, milioni di anni di evoluzione hanno dato i loro frutti! Qui vedremo perché la terra va così bene per coltivare erba, i vari tipi di terra ed i possibili adattamenti e come preparare il tuo mix di terriccio.
Indice:
- Le basi della coltivazione indoor in terra
- Pro e contro della coltivazione indoor in terra
- Qual è la terra migliore per coltivare cannabis?
- Modifiche personalizzate per migliorare la qualità del terreno
- Preparare il proprio terriccio: Ricetta per principianti
- La cannabis indoor può essere coltivata outdoor?
- Coltivare indoor in terra: Eccellente per i principianti
Quando pensiamo alle piante, è piuttosto difficile non pensare anche alla terra. E se hai mai pensato seriamente a coltivare cannabis, probabilmente avrai anche pensato a coltivarla in terra. Semplice, facile ed economico, il terriccio è per molti il substrato preferito per coltivare marijuana.
Nella guida che segue ti accompagneremo attraverso i vari aspetti della coltivazione indoor in terra, compresi vantaggi ed inconvenienti, i diversi tipi di terriccio ed ammendanti e come preparare con successo in casa la tua personale miscela di terriccio. Anche se non hai mai coltivato erba indoor in precedenza, puoi ottenere buoni risultati con poco più che semi di cannabis e terriccio.
Le basi della coltivazione indoor in terra
Per quasi tutti i coltivatori novizi e per molti di quelli più esperti, il terriccio è il substrato preferito per la coltura della cannabis. Sebbene esistano altri metodi, come l'idroponica, la natura ha testato e collaudato il terreno per milioni di anni e questo si è dimostrato piuttosto affidabile.
Un terriccio di buona qualità è ricco dei nutrienti necessari per stimolare un germoglio di cannabis a spuntare dal guscio. Inoltre, la terra di qualità è ben aerata, dispone di un buon drenaggio ed è capace di mantenere un pH stabile, consentendo alle radici delle tue piante di assorbire i nutrienti con successo.
Al momento di impostare la tua coltura indoor, una delle prime cose che dovrai fare sarà scegliere un vaso di dimensioni adatte. Varietà dell'erba, tecnica di coltivazione, posizione e spazio di coltura sono tutti elementi che concorrono a determinare le migliori dimensioni dei vasi. Ma ricorda: più grande sarà il vaso e più grande diventerà la pianta! Successivamente, ti occorrono delle luci di coltura adatte, un sistema di ventilazione ed il terriccio stesso.
Pro e contro della coltivazione indoor in terra
Coltivare erba in terra è generalmente considerato il metodo più semplice. Se le condizioni sono buone, coltivare in questo modo può essere altrettanto facile che coltivare qualsiasi altra pianta domestica (anche se i risultati saranno molto più spettacolari!). Il terreno presenta però anche qualche inconveniente.
Pro
- Tollerante: Il terreno agisce come un ottimo ammortizzatore, rendendo più facile risolvere i problemi legati ai nutrienti o al pH, senza che le piante subiscano danni eccessivi.
- Ambiente ospitale: Il terreno è l'habitat naturale della pianta di cannabis e, di conseguenza, le piante vi possono prosperare anche in condizioni non ottimali. Non solo è ospitale per le radici della cannabis, ma anche per i microorganismi benefici. La salute delle piante e l'assorbimento dei nutrienti possono essere favoriti in misura significativa dalla presenza di batteri e funghi benefici che vivono nel terreno.
- Semplice: Sebbene la coltivazione in terra possa diventare molto tecnica, può restare comunque un procedimento eccezionalmente semplice.
- Portatile (più o meno): Anche se è meglio non spostarli troppo, è possibile cambiare di posto i vasi, cosa che permette di utilizzare al meglio il proprio spazio di coltura.
- Economica (potenzialmente): Una coltura in terra può essere estremamente economica.
- Buoni risultati: Data l'affinità fra cannabis e terreno, non è difficile ottenere risultati soddisfacenti.
- Biologica: È facile coltivare in terra adottando un approccio biologico, se si vuole.
Contro
- Parassiti: Non solo le piante e i microrganismi benefici trovano nel terreno un ambiente ospitale, ma vi possono prosperare anche i parassiti. Un terriccio di buona qualità dovrebbe però essere privo della presenza di parassiti, agenti patogeni e malattie.
- Si consuma più acqua: Per quanto possa sembrare un controsenso, la coltura in terra consuma di fatto più acqua che non la coltura idroponica, che è ottimizzata al massimo.
- Seconda dietro all'idroponica?: Corre la voce che la coltura idroponica permetta di ottenere migliori risultati dalle piante di cannabis che non la coltura in terra, ma questo è oggetto di dibattito. Inoltre, a meno che non si abbia già una certa esperienza, non vale il tempo e le risorse necessarie per praticare una coltura idroponica altamente efficiente.
- Occupa spazio: I vasi pieni di terra occupano molto volume, perciò dovrai pensare a dedicare alle tue piante uno spazio adeguato.
- Costosa: Questo non è un aspetto specifico della coltura in terra, ma coltivare cannabis indoor può essere costoso. Luci LED, grow box, ventilatori, fertilizzanti... la lista è lunga. Quando si imposta una coltura, è importante scegliere l'attrezzatura giusta per risparmiare denaro.
La cannabis coltivata indoor è più forte o migliore di quella coltivata outdoor?
Molti coltivatori sognano di coltivare della cannabis di straordinaria potenza e si domandano quale ambiente di coltura dia i migliori risultati.
Non esiste un vero consenso quanto alla maggiore potenza della cannabis coltivata indoor o outdoor, dato che dipende in realtà dal modo in cui viene coltivata. Outdoor, sotto il sole, chi coltiva si avvantaggia dell'impareggiabile luce del sole (se il tempo è buono), che può favorire il raggiungimento del picco di potenza da parte delle piante.
Detto questo, una coltura indoor consente in generale un controllo molto maggiore. Temperatura, umidità, programma di innaffiatura: tutti questi elementi possono essere regolati con grande precisione per ottenere eccellenti risultati. Perciò, con un poco di sforzo ed un buon impianto di illuminazione, indoor si può senz'altro ottenere una cannabis molto potente.
In definitiva, la qualità e la potenza dei fiori coltivati indoor dipendono da fattori ambientali, dalle capacità di chi coltiva, dal fatto che vengano applicate o meno delle tecniche di training e da vari altri fattori.
Qual è la terra migliore per coltivare cannabis?
Quando si sceglie un terriccio come substrato per coltivare la cannabis, ci sono alcune proprietà generali a cui bisogna prestare attenzione. Qualunque sia il mix di terriccio che si finisce per scegliere, deve avere le seguenti caratteristiche perché la coltura sia coronata da successo:
- Struttura ariosa: Questo consente una buona aerazione ed un buon drenaggio, che sono essenziali per la buona salute del sistema di radici delle tue piante.
- Ritenzione dell'acqua: Questo punto sembrerebbe contraddire il precedente, ma si tratta di trovare l'equilibrio. Non si deve lasciare che l'acqua formi delle pozze e ristagni, ma bisogna comunque che il terreno ne trattenga abbastanza da mantenere il substrato sufficientemente umido.
- Livello di pH leggermente acido: Il valore di pH ottimale per la cannabis coltivata nel terreno è compreso fra 6,0 e 7,0.
- Tessitura ricca: Il terreno deve essere scuro e ricco, e non chiaro e sabbioso.
- Nutrienti: A meno che tu non voglia preparare il tuo “super-soil”, ad un certo momento le piante di cannabis dovranno essere alimentate. Ma un terriccio di buona qualità dovrebbe già essere pronto per alimentare le piante per le prime 3–4 settimane.
Qui di seguito analizziamo i differenti tipi di terreno che si possono usare per preparare un mix di substrato per le piante di cannabis. Ciascuno ha dei vantaggi e degli inconvenienti a cui badare e, ancora una volta, la chiave è l'equilibrio.
Terreno sabbioso
Il terreno sabbioso è grossolano ed ha un drenaggio molto buono (a volte pure troppo buono). Oltre ad avere una scarsa ritenzione dell'acqua, usando terreno sabbioso è facile che vadano dispersi anche i nutrienti. D'altra parte, ha una buona aerazione ed il rischio di problemi come la putrefazione delle radici è minimo. Inoltre, ha un pH acido per natura.
Di per sé, il terreno sabbioso non è una buona opzione, ma può essere un valido ingrediente in un mix di terriccio. Mischiare terreno sabbioso con qualcosa come la vermiculite, che aiuta a trattenere l'acqua, può migliorarne la qualità come substrato di coltura. Ne parleremo più diffusamente in seguito.
Terreno limoso
Il terreno limoso è un'ottima opzione, specialmente per i principianti. Con un ricco contenuto di minerali, un drenaggio abbastanza buono ed una discreta ritenzione dell'acqua, può costituire un'eccellente dimora per le tue piante. Purché non si esageri con l'innaffiatura e la somministrazione di nutrienti, il terreno limoso è una base fantastica per il tuo substrato.
Terreno di medio impasto (o a tessitura franca)
Questo tipo di terreno è l'ideale per la cannabis, e forse l'opzione migliore. Combinando terra sabbiosa, limosa ed argillosa, con l'aggiunta di minerali e nutrienti, fornisce un habitat pressoché perfetto alle radici delle piante. Gli svantaggi? Può essere un pochino costoso.
Terreno argilloso
Particelle finissime conferiscono a questo tipo di terreno un drenaggio ed un'aerazione piuttosto scarsi e lo rendono abbastanza difficile da lavorare. Allora perché includerlo nella lista? L'elevato contenuto naturale di minerali ne fa un ottimo ingrediente per chi vuole fare le cose sul serio nella coltivazione biologica della cannabis.
Modifiche personalizzate per migliorare la qualità del terreno
A meno che non si sia disposti a spendere parecchio per un terriccio già pronto e composto in maniera specifica per la cannabis, può essere il caso di modificarlo un po' prima di iniziare la coltivazione. I seguenti ammendanti agiscono migliorando la salute delle radici in vari modi, contribuendo a piante più sane e favorendo per di più la qualità del raccolto.
Vermicompost
Usando vermicompost si introduce nel terreno un'ampia serie di microrganismi, favorendo una crescita sana. Inoltre, si migliorano drenaggio ed aerazione, il che è ideale per chi coltiva in terreni più densi, come quelli argillosi.
Vermiculite
La vermiculite, anche se ha l'aspetto di granelli di plastica, è in realtà un composto naturale. Estremamente leggera, migliora la ritenzione d'acqua del substrato, aiutando a mantenere le piante idratate.
Perlite
La perlite, proprio come la vermiculite, è un composto naturale molto leggero. La perlite migliora però l'aerazione ed il drenaggio. Usata in combinazione con la vermiculite, la perlite può aiutare ad ottenere il giusto flusso di ossigeno attraverso il terreno.
Fibra di cocco
La fibra di cocco è fatta con le fibre dei gusci delle noci di cocco. Anch'essa è molto leggera e migliora la ritenzione dell'acqua. Qualche coltivatore usa la fibra di cocco perfino come substrato principale, ma questo può essere complicato e non è consigliato ai principianti.
Argilla espansa
L'argilla espansa, a seconda di come viene impiegata, può favorire drenaggio e ritenzione d'acqua. Più comunemente associata con la coltivazione idroponica, può essere utile anche con altri substrati di coltura.
Messa sul fondo del vaso, l'argilla espansa dà un ottimo drenaggio ed impedisce all'acqua di formare pozze, riducendo così il rischio di putrefazione delle radici. Disposta sulla superficie, come pacciamatura, evita che evapori troppa acqua dalla superficie del terreno, mantenendo un buon livello di umidità. Questo è particolarmente d'aiuto quando si coltiva sotto luci calde ad alta potenza.
Fertilizzanti
Le piante hanno bisogno di cibo ed acqua, proprio come noi. Il protocollo nutrizionale varia a seconda della composizione del terreno, della varietà e della fase di crescita (stadio di plantula, fase vegetativa o fase di fioritura). Ma i fertilizzanti di qualità sono accompagnati da istruzioni quanto al modo e al momento in cui è più opportuno utilizzarli, come anche le dosi raccomandate. In primo luogo, quando si tratta di fertilizzare il terreno, bisogna verificare se questo contiene già dei nutrienti. Se è terriccio, probabilmente li ha già ed è decisamente meglio non aggiungere ulteriori nutrienti ad un substrato già fertilizzato.
La quantità e la frequenza con cui si innaffiano le piante variano anch'esse in base a diversi fattori. Principalmente, le loro necessità variano a seconda della loro età e delle dimensioni del sistema delle loro radici. Prima di tutto, bisogna tenere il suolo umido. Man mano che le piante crescono in altezza ed iniziano a fiorire, diventano molto più assetate. Detto questo, bisogna assolutamente evitare di innaffiare in eccesso. Questo è uno dei più comuni killer delle piante di cannabis, soprattutto fra i principianti.
Come regola generale, se i primi centimetri di terreno dalla superficie sono asciutti, allora è un buon momento per innaffiare.
L'innaffiatura e l'alimentazione delle piante incidono sul livello di pH nel terreno, di solito peggiorandolo. Bisogna perciò tenere d'occhio il pH e, possibilmente, applicare una soluzione per abbassare o innalzare il pH, riportando i livelli ai valori appropriati!
Preparare il proprio terriccio: Ricetta per principianti
Se davvero ci si vuole dedicare alla coltivazione dell'erba, allora preparare il proprio mix di terriccio può dare grandi soddisfazioni ed una conoscenza dettagliata del processo di crescita. Imparando a comprendere il substrato in cui la pianta cresce, si arriva in modo naturale a capire molto di più la pianta stessa.
Questo procedimento, per quanto un po' laborioso, è adatto a coltivatori di tutti i livelli. Non è complicato ed offre ottimi risultati. Man mano che si acquista esperienza, si possono sperimentare le proprie ricette personali e cercare davvero di perfezionarle. Un giorno potrai perfino cimentarti nella creazione di un super-soil biologico.
Cosa occorre?
Le quantità indicate qui di seguito vengono date come proporzioni. Dovrai prima di tutto cercare di determinare la quantità complessiva di terriccio che ti serve, e poi scomporla nelle sue componenti. Per preparare il tuo terriccio, ti occorreranno:
- 1 parte di vermiculite
- 1 parte di fibra di cocco
- 2 parti di compost
- ½–1 tazza di vermicompost (o humus)
Istruzioni
- Per eliminare i frammenti più voluminosi, setacciare il compost. Più fine ed uniforme sarà e meglio funzionerà.
- Ora metti la fibra di cocco in ammollo in acqua tiepida. Le istruzioni ti diranno quale sarà il volume finale.
- In un secchio mischia la vermiculite con la fibra di cocco inzuppata.
- Aggiungi il compost ed il vermicompost, poi mischia tutto insieme. Cerca di ottenere una miscela uniforme.
Come misurare il pH del terriccio per la cannabis
Ora che hai preparato il tuo terriccio personalizzato, è quasi tutto pronto per iniziare a coltivare. Ma prima di piantare qualunque cosa, dovrai eseguire alcuni controlli finali per assicurarti che il pH sia appropriato.
Per fortuna esistono i piaccametri, e costano poco. Puoi usare anche strisce o gocce, ma queste misurano solo il pH dell'acqua. Un piaccametro analizza sia l'acqua che il terreno ed è perciò uno strumento più versatile.
Assicurati che il tuo piaccametro sia calibrato in maniera corretta, dopodiché infilalo nel mix di terriccio e leggi la misurazione! In questa fase, meglio non prendere scorciatoie. Ottimizzare il pH ora darà alla tua pianta la miglior partenza possibile, dato che un pH troppo alto o troppo basso le impedirà di assorbire i nutrienti, determinandone così una crescita stentata o anche la morte. Usando una soluzione per alzare o abbassare il pH, correggilo fino a che non si trova al giusto livello.
La cannabis indoor può essere coltivata outdoor?
Assolutamente sì. Molti coltivatori fanno germogliare le piantine indoor, in un ambiente altamente controllato e sotto le luci, ma le spostano poi all'aperto quando si sono fatte un po' più robuste. Facendo così ci si assicura che superino in buona salute il primo stadio, il più fragile, ma con la possibilità di ricevere i pieni benefici del sole durante la stagione estiva.
Un'altra opzione è quella di coltivare la cannabis sotto serra. Se disponi di uno spazio adatto, questo può offrirti la perfetta soluzione a metà strada. Con il controllo sull'acqua e perfino sulla luce (usando un telone opaco), puoi ottenere il meglio della coltura indoor e di quella outdoor.
Coltivare indoor in terra: Eccellente per i principianti
Coltivare in terra è un'ottima opzione per chi coltiva indoor, specialmente per i principianti. Offrendo affidabilità, questo substrato tollerante è capace di dare risultati fantastici. Alcuni dei migliori coltivatori e breeder del mondo usano il terriccio come substrato preferito. Non tutti gli spazi di coltura professionali sono installazioni idroponiche ad alta tecnologia.
Che sia online o nei negozi di giardinaggio, dappertutto si trova in vendita terriccio con un perfetto equilibrio di nutrienti, pronto per ospitare le tue piante di marijuana. Per chi non ha esperienza, questa è un'eccellente opzione, dato che permette di concentrarsi unicamente sulla coltivazione delle piante, invece che dover anche occuparsi del terreno.
Ma per chi ha voglia di impegnarsi un pochino di più, fare da sé il proprio terriccio è un'altra opzione possibile. Seguendo i passi illustrati prima, puoi creare un ambiente ospitale per le tue piante, con poca spesa e poco sforzo. Con il tempo, potrai usare questo metodo come base su cui sviluppare le tue miscele personalizzate di super-soil biologico.
Qualunque sia la tua scelta, puoi avere la certezza che la terra sarà un'amica per te e le tue piante.