VIP della cannabis: Jack Herer


VIP della cannabis: Jack Herer
Luke Sholl

Jack Herer (1939-2010), è uno degli attivisti della cannabis/canapa più iconico. E' conosciuto per il suo libro del 1985 'The Emperor Wears No Clothes'.

Pochi nomi, nell'industria della cannabis, si fanno notare come Jack Herer. Jack, è indiscutibilmente uno degli attivisti della cannabis/canapa più iconico della storia, il suo lavoro ha lasciato un grande segno nell'industria della cannabis e nella campagna per la legalizzazione.

Malgrado sia conosciuto per la sua visione radicale e passionale verso la cannabis, per la sua visione sulla proibizione ed il potenziale della pianta, Jack, non è stato sempre l'entusiasta dell'erba che oggi conosciamo. Infatti non ha provato la cannabis fino ai 30 anni.

JACK HERER: UN IMPROBABILE IMPERATORE DELLA CANAPA

Jack Herer nacque nel 1939 in una famiglia ebrea conservatrice. Cresciuto in Buffalo, NY, si arruolò nei militari, a 17 anni, dove ha servito nel corpo di Polizia Militare nella Korea post-guerra. Dopo i suoi vent'anni, Jack si sposò ed ebbe 3 figli vivendo quella che molti chiamerebbero una vita regolare.

Grazie al tempo speso nei militari, Jack, era un americano repubblicano, fiero e schietto, con ideali tradizionali e valori patriottici. Era in favore con il ruolo americano in Vietnam ed ha etichettato i manifestanti anti-guerra del 60 come “bambini meno americani nel mondo”

La cosa più sorprendente è che Jack ha odiato la marijuana, principalmente per la sua associazione al movimento hippie ed altri tipi di sotto-culture. In più, ha anche ammesso che aveva una profonda paura della droga, sopratutto per la campagna “Reefer Madness” che ha visto da bambino.

JACK HERER E LA SUA RELAZIONE CON L'ERBA

Quindi, cos'ha esattamente condotto questo conservatore americano, gran lavoratore, diventare uno dei più grandi attivisti della cannabis sul pianta? Verso la fine degli anni 60 Jack divorzia con la moglie. Una notte, la sua nuova fidanzata, con una semplice domanda gli cambiò inconsapevolmente la vita.

“Lei chiese ‘Jack, hai mai fumato marijuana?’ Io dissi ovviamente no. Lei rispose ‘Penso che tu debba farlo,’” disse Jack in una intervista per un documentario intitolato Jack Herer - Emperor of Hemp. Da li in poi, la vita di Jack non fu più la stessa.

“Provavo tutte queste sensazioni che non avrei mai pensato che gli esseri umani potessero provare e le dissi ‘perché questo è illegale?’” disse Jack a proposito della sua prima esperienza con l'erba. “Iniziai a sentire le proteste a proposito della guerra in Vietnam e le loro parole ebbero una struttura ed un vero significato.”

Nel 1973, Jack, fu co-autore insieme al suo amico Al Emmanuel di un piccolo fumetto sulla cannabis intitolato "Grass: Great Revolutionary American Standard System". Non si sarebbe mai aspettato che il libro trovasse un seguito underground così grande da vendere circa 30,000 copie. Quasi istantaneamente, Jack, divenne un'autorità dell'erba.

Jack disse: “Tutti pensavano che io sapessi tutto sull'erba… Se finivo in un campo dove cresceva una pianta di marijuana, probabilmente non l'avrei riconosciuta”. Comunque, non ci è voluto molto prima che imparasse la storia della pianta e la sua complessa relazione con il genere umano.

Jack, presto imparò cosa fosse la canapa, la sua relazione con la cannabis e i differenti usi industriali della pianta che, divenne la base dietro il suo attivismo negli anni a venire. Si avvicinò ad altri gruppi di attivisti come il National Organization for the Reform of Marijuana Laws (NORML) per invitarli ad unire le forze. Sfortunatamente nessuno si uni' a lui nella sua crociata per la canapa.

I gruppi di attivisti come il NORML erano più interessati alla criminalizzazione della cannabis e alle preoccupazioni legali causati ai suoi consumatori. La canapa, per molti attivisti, era un problema secondario. Questo, combinato con l'entusiasmo di Jack e la tendenza di “inveire e vaneggiare” su molti problemi, risultò nell'essere ignorato.

Comunque, Jack, riuscì a raggiungere qualcuno: un attivista della cannabis conosciuto come Captain Ed, proprietario della Captain Ed's H&H Shoppe a Los Angeles. Jack e Captain Ed, insieme, sono conosciuti come Ed Adair e sotto questo nome porteranno un sacco di firme sui colpi duri e problemi alla cannabis/canapa negli anni a venire.

Jack disse: “Io e Captain Ed abbiamo preso un impegno. Quello di lavorare tutti i giorni per legalizzare la cannabis fino a quando saremmo morti, sarà legale oppure compiamo 84 anni”. “Abbiamo sempre sentito una grande ingiustizia per chiunque finisca in carcere per la cannabis e qualsiasi ragione sia, sarebbe sempre troppo grande l'ingiustizia di andare via e di non spendere tutto il nostro tempo per cercare di cambiare le cose”.

LA RIVELAZIONE DI JACK: LA CANAPA PUÒ' SALVARE IL PIANETA

Nel 1974, Jack provò quello che descrisse come rivelazione. Grazie al raggiungimento del suo apice nella conoscenza sulla canapa e cannabis, Jack, realizzo che la pianta potesse potenzialmente salvare il nostro pianeta.

Jack realizzò che qualsiasi prodotto derivato dagli alberi, fibre o petrolio, può essere prodotto usando la canapa: dalla carta, abbigliamento al carburante pulito. La canapa poteva diventare la colonna vertebrale di, praticamente, tutte le industrie del mondo. Per Jack, la canapa era la soluzione dietro alle grandi problematiche globali come l'inquinamento, il riscaldamento globale, la deforestazione ed altro.

All'inizio, la nuova speranza che trovò Jack nella canapa, lo aiutò a migliorare la sua immagine di consumatore di cannabis ed attivista. Jack disse “I miei figli pensarono ‘papà, hai esagerato.’” Jack disse anche che “In NORML la pensavano come me; non hanno detto alle persone che la marijuana potesse salvare il pianeta, così, nessuna persona con rispetto per se stessa sarebbe entrata nel movimento.”

A parte i criticismi, Jack rimase sulle sue idee. Nel 1979 lui ed Adair aprirono il primo negozio di canapa in US, un piccolo stand outdoor lungo Venice Beach, in Califonia, dove Jack diventò presto un'icona famosa di Venice Boardwalk.

THE EMPEROR WEARS NO CLOTHES

THE EMPEROR WEARS NO CLOTHES

Il 1980 fu marchiato dall'inizio della tolleranza zero sulla cannabis ed altre droghe in US. Nel 1981, Jack ed un gruppo di manifestanti furono arrestati per la loro campagna di riforma della cannabis. Jack rifiutò di pagare i 5$ di multa e fu arrestato e nel 1983 e portato alla prigione federale a Terminal Island in CA.

Come molti altri grandi rivoluzionari, Jack, usò il suo tempo in prigione per iniziare a lavorare su un nuovo libro. Nel 1985 pubblicò The Emperor Wears No Clothes, indiscutibilmente una delle più grandi pubblicazioni sulla cannabis e canapa mai arrivate sugli scaffali. Il libro diventò un fenomeno underground con più di 600,000 copie e 11 edizioni vendute a livello mondiale.

Il libro fu la prima “bibbia della canapa” e documentava la lunga, complicata e dimenticata storia della pianta di canapa, descrivendo il suo uso medicinale, commerciale ed industriale. Jack utilizzò il libro anche per luce sarcasticamente su alcuni dei più grandi eventi nel proibizionionismo della canapa/cannabis e preparare il terreno per molte campagne di legalizzazione che ancora oggi esistono.

Il libro esplora anche in dettaglio una delle più grandi passioni di Jack, l'uso del carburante di canapa. Propone l'idea che l'olio di canapa può letteralmente dare energia al mondo intero, offrendo una soluzione praticabile al riscaldamento globale, deforestazione ed inquinamento e, virtualmente salvare il pianeta. Il libro, arrivava anche con un'offerta di 50,000$ a chiunque riuscisse a provare che Jack sbagliasse.

LA MORTE DELL'IMPERATORE

Nel 2000, Jack soffrì' di un'attacco di cuore ed ictus che lo lasciò con difficoltà nel comunicare e nel muovere il lato destro del suo corpo. Comunque si riprese, in gran parte, dall'incidente dicendo di aver utilizzato un fungo psicoattivo (l'amanita muscaria) come segreto della sua ripresa.

Sfortunatamente Jack soffri di un'altro attacco nel 2009 con complicanze che lo portarono alla sua morte nel 2010.

L'EREDITA' DELL'IMPERATORE

Jack Herer è senza dubbi una delle facce più iconiche del movimento della legalizzazione della cannabis. Sensi Seeds ha anche creato un potente strain sativa/indica, in memoria di Jack, che conquistò i cuori di tanti. Il nome di questa genetica? E' ovviamente 'Jack Herer'.

Bisogna dire anche che, Jack, ha ricevuto un numero discreto di critiche. Esperti europei della canapa come Dr.Hayo M.G. Van der Werf, per esempio, ha criticato apertamente alcuni dei fatti/argomenti presentati nel suo libro.

Comunque, da qualsiasi lato siate, Jack o non Jack, l'importante è riconoscergli la passione che ha condiviso per la cannabis/canapa e, come la sua passione lo abbia portato ad aprire gli occhi della gente su questo argomento e sulla sua relazione con il genere umano.

 

 

Luke Sholl
Luke Sholl

Affascinato dal potenziale della natura per il nostro benessere, Luke ha trascorso più di un decennio scrivendo articoli sulla cannabis e sulla sua vasta selezione di cannabinoidi. Quando crea, ricerca e scrive contenuti per Cannaconnection e per altre pubblicazioni del settore, Luke usa le sue forti competenze nelle tecniche SEO e la sua diligenza nella ricerca per offrire a migliaia di lettori dei contenuti fondati su fatti reali.