Statuto Giuridico della Marijuana nello Stato delle Hawaii
Scoprite lo statuto giuridico della marijuana terapeutica e ricreativa nello Stato delle Hawaii. La marijuana è illegale? Meglio saperlo in anticipo!
MARIJUANA AD USO TERAPEUTICO NELLE HAWAII
Nel 2000, lo Stato delle Hawaii è stato il primo a legalizzare ufficialmente la marijuana terapeutica.
Attualmente la marijuana terapeutica è legale per circa 14.000 pazienti con regolare prescrizione rilasciata da un medico abilitato. Un utilizzatore di marijuana terapeutica ha diritto a ricevere fino a 113 grammi di cannabis o prodotti contenenti cannabis come oli, tinture, o compresse ogni 15 giorni, da un fornitore autorizzato.
Ai pazienti che utilizzano marijuana terapeutica è inoltre consentito coltivare fino a 7 piante.
Nelle Hawaii vengono considerati idonei all'utilizzo di marijuana terapeutica tutti i pazienti affetti da particolari patologie, tra cui:
- Cachessia (o sindrome da deperimento)
- Cancro
- Dolore cronico
- Morbo di Crohn
- Epilessia
- Glaucoma
- HIV/AIDS
- Lupus
- Sclerosi multipla
- Nausea
- Spasmi muscolari persistenti
- Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
- Artrite reumatoide
- Convulsioni
MARIJUANA AD USO RICREATIVO ALLE HAWAII
Anche se alle Hawaii la cannabis viene ampiamente utilizzata ed è facilmente reperibile, la coltivazione, la vendita, e il possesso di cannabis per uso ricreativo sono illegali.
I residenti e i turisti devono fare molta attenzione con il possesso di cannabis. Essere scoperti con quantità fino a 28 grammi è considerato reato minore e può comportare una pena fino a 30 giorni di reclusione e/o una multa fino a $1.000 dollari.
Tuttavia, trasportare quantità maggiori è considerata una trasgressione più grave. Se si viene scoperti in possesso di dosi di cannabis tra 28 e 453 grammi, si può finire in prigione per un anno e/o essere condannati ad una multa fino a $2.000 dollari.
Nel 2017 è stata presentata una proposta di legge che depenalizza e regolamenta la cannabis ad uso personale per gli individui di età superiore ai 21 anni. La proposta verrà esaminata durante la sessione legislativa del prossimo anno. Dovrà essere approvata dalla Commissione del Senato per il Commercio, la Salute e la Protezione del Consumatore, prima di essere valutata dall'intero Senato.